Israele: il nuovo governo pronto al giuramento
La corrispondenza di Massimo Caviglia
Superati gli ostacoli della Corte Suprema, che ha respinto i ricorsi contro il patto di coalizione, e del Parlamento che ha approvato gli emendamenti che danno il via libera all’accordo di rotazione tra i due leader, giovedì 14 maggio Israele dovrebbe avere un nuovo governo. Gantz e Netanyahu hanno infatti riempito numerose caselle dei dicasteri, anche se a tre giorni dal giuramento molti nomi sono ancora da definire. Il ministero della Difesa andrà al Generale Gantz, che vuole per il suo partito Blu e Bianco anche il dicastero della Salute per giustificare, con l’emergenza di combattere il Coronavirus, l’ingresso nel governo insieme a Netanyahu.
Il Likud ha invece chiesto al premier di conservare il ministero dell’Istruzione e il controllo degli insediamenti, per tenere vicini gli alleati di destra, anche se i ministri degli Esteri dell’Unione Europea stanno considerando di imporre sanzioni a Israele se decidesse di annettere le colonie della Cisgiordania. E mentre sembra attenuarsi la minaccia del Covid, riappare in tutta la sua pericolosità la sfida iraniana. Gli hacker di Teheran hanno colpito con un attacco informatico l’azienda farmaceutica che produce il Remdesivir, il farmaco approvato per il trattamento del Coronavirus, e hanno attaccato il sistema idrico israeliano in un’ escalation che ha preso di mira le infrastrutture civili e che va contro tutti i codici di guerra. I servizi di sicurezza israeliani hanno bollato l’atto come un “superamento della linea rossa” e stanno valutando una risposta adeguata. Una sfida che l'Iran ha lanciato proprio nel momento in cui afferma di essere pronto a scambiare i suoi prigionieri con gli Stati Uniti. Mostrando però contemporaneamente le sue capacità di offensiva informatica e non solo nucleare.
Massimo Caviglia