Israele: il premier Lapid auspica un accordo con il Libano sul confine marittimo
La corrispondenza settimanale di Massimo Caviglia
Sono in corso in questi giorni i preparativi per il collegamento alla rete del giacimento israeliano di gas di Karish per convogliarlo verso l’Europa. Il Segretario di Hezbollah ha però minacciato di attaccare Israele per non consentire i lavori nel giacimento. La risposta del Ministro della Difesa Gantz è giunta a breve: “Se l'organizzazione terroristica Hezbollah colpirà il giacimento di Karish la risposta sarà molto dura”. Il premier israeliano Lapid tiene molto ai negoziati con il Libano mediati dagli Stati Uniti, e potrebbe addirittura aggirare il parlamento con un voto segreto sul confine marittimo, utilizzando un cavillo legale in modo che i colloqui riguardino solo l’“indicazione” del confine, piuttosto che la sua “determinazione”, in modo da evitare un referendum nazionale sul cambio di status della sovranità del Paese. Proseguono anche i colloqui sul programma nucleare iraniano. Alcune voci segnalavano una prossima sostituzione dell'Ayatollah Khamenei per motivi di salute, subito smentita da un suo intervento in pubblico. Comunque, sperando in un ammorbidimento delle posizioni di Teheran, le potenze mondiali e l’Agenzia per l’Energia Atomica intendono prolungare il dialogo senza fretta. E mentre si intensificano le proteste per l’assassinio della ventiduenne Amini avvenuto da parte della “Polizia morale” iraniana perché la giovane non indossava il velo islamico, il Presidente iraniano Raisi sarà domani all’Assemblea Generale dell’ONU dove parlerà poco prima del premier israeliano Lapid. Intanto gli aerei cargo iraniani continuano a volare da Teheran a Mosca con grande frequenza: la scorsa settimana almeno quattro voli dell'esercito iraniano hanno consegnato droni suicidi all’esercito russo per l’utilizzo nella guerra contro l’Ucraina. I droni iraniani hanno distrutto alcuni veicoli blindati di Kiev ma per la prima volta un drone kamikaze Shahed è stato abbattuto a Kupiansk. La strategia dei droni è di effettuare attacchi multipli per saturare le difese aeree: una nuova grave minaccia per l’Ucraina ma anche per Israele.
Massimo Caviglia
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