Secondo gli exit poll delle elezioni israeliane, il Likud del premier Netanyahu risulterebbe essere il primo partito del Paese con 32 seggi, pur non raggiungendo la maggioranza. I tre partiti religiosi, che fanno parte del blocco di Netanyahu, otterrebbero 22 seggi. Il blocco anti-Netanyahu conquisterebbe 59 seggi contro i 54 di Bibi. Se il partito Yamina di Naftali Bennett, che non si è schierato con nessuno dei due blocchi contrapposti, decidesse di unire i suoi 7 seggi alla coalizione guidata dal Primo Ministro, potrebbe assicurare al blocco del premier quella maggioranza indispensabile a governare.
Bennett, ago della bilancia di queste elezioni, ha affermato: “Farò solo ciò che è bene per lo Stato di Israele”. E Netanyahu ha dichiarato che riuscirà a formare “un governo di destra forte e stabile”, sostenendo che “una netta maggioranza dei cittadini israeliani lo vuole”. Qualora però, ultimato lo spoglio delle schede, anche solo un seggio dovesse spostarsi verso il blocco opposto, il Paese si troverebbe di nuovo in una situazione di stallo e dovrebbe tornare alle urne. Ma, secondo una nuova stima del Canale 12 News, il blocco anti-Netanyahu potrebbe addirittura raggiungere la maggioranza dei 61 seggi.
Massimo Caviglia
