Israele: il Presidente Herzog e l'omologo tedesco Steinmeier ricordano strage Olimpiadi del '72

Oggi, a 50 anni esatti dalla strage degli 11 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972 da parte di un gruppo di terroristi palestinesi di Settembre Nero, si è svolta nello scalo dell’aeroporto dove si consumò il dramma, una cerimonia per ricordare il massacro e le responsabilità tedesche per gli errori e l’imperizia della polizia nel tentativo di liberare i prigionieri, oltre all’arroganza delle autorità tedesche che rifiutarono l’offerta di Israele di una squadra specializzata nella liberazione di ostaggi. Il Presidente israeliano Herzog ha dichiarato che a quell’epoca era un ragazzo, ma non dimenticherà mai la commozione di quando arrivò la drammatica notizia, e il dolore per la perdita dei padri e dei figli uccisi brutalmente. Eppure per decenni non sono mai state ricordate quelle 11 vittime, il cui sangue ha macchiato la bandiera dei Giochi Olimpici.

Così oggi Herzog ha voluto ringraziare il presidente Steinmeier per la decisione di ricordare finalmente quelle vittime e conservarne la memoria. Subito dopo l’eccidio di Monaco, la premier israeliana Golda Meir, con il ministro della Difesa Moshe Dayan e il capo del Mossad, istituirono un’operazione segreta, che durò più di 20 anni, per eliminare l’infrastruttura terroristica, gli ideatori e gli esecutori della strage. E sempre oggi, per scongiurare un pericolo anche maggiore, il capo del Mossad è in volo per Washington dove incontrerà alcuni funzionari della Casa Bianca, della CIA, del Pentagono e del Dipartimento di Stato americano per discutere della questione del nucleare iraniano. Infine sempre oggi, nella conclusione dell’inchiesta interna dell'Esercito israeliano, il portavoce ha dichiarato che è “altamente probabile” che la giornalista di Al Jazeera, Abu Akleh, che stava seguendo gli scontri fra l’esercito e i miliziani palestinesi di Jenin, sia stata uccisa involontariamente dalla pallottola di un soldato israeliano.

Massimo Caviglia

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