Israele: l'accordo cinese tra Iran e Arabia Saudita è il fallimento della politica americana in M.O.

La corrispondenza di Massimo Caviglia

Nell’incontro di oggi con il premier israeliano Netanyahu, il ministro degli Esteri Tajani ha sottolineato come lo Stato ebraico sia per l’Italia “un partner strategico nella lotta al terrorismo e nei settori dell’energia, dell’industria, dello spazio e della tecnologia”. Il Vice premier italiano ha discusso col Presidente Herzog anche del programma nucleare iraniano, proprio mentre l’aeronautica israeliana e le forze aeree degli Stati Uniti hanno iniziato un'esercitazione con assalti a bersagli a lunga distanza con difesa antiaerea. Due caccia F-16 hanno accompagnato un bombardiere americano B-52 in una simulazione di attacco alle centrali nucleari iraniane.

Ma l’intesa raggiunta fra Iran e Arabia Saudita con la mediazione cinese ha cambiato completamente le carte in tavola. Riyad ha rifiutato ieri il visto a una delegazione israeliana invitata a partecipare a una conferenza dell’ONU, e gli Emirati Arabi hanno dichiarato che intendono interrompere l'acquisto dei sistemi di difesa israeliani. Hamas e Hezbollah hanno subito accolto con favore il patto saudita-iraniano, e anche l’OLP ha invitato i vertici palestinesi a elaborare una strategia con la Cina e la Russia abbandonando la mediazione degli Stati Uniti.

L'accordo tra Iran e Arabia Saudita è visto in Israele come un fallimento della politica estera del Presidente americano, al quale il Principe Bin Salman aveva chiesto aiuto da tempo per costruire centrali atomiche, oltre a garanzie di intervento in caso di attacco da parte di Teheran. Così l’influenza di Biden nella regione è ai minimi storici, perché la Cina è ormai il maggiore acquirente del petrolio saudita e iraniano, e sarà sempre più importante per l’assistenza nella costruzione dei reattori nucleari. Quindi il progetto israeliano di formare un'alleanza araba contro il programma atomico di Teheran sembra ormai sfumato: la Cina ha sostituito gli USA come potenza economica e strategica nella regione, e Israele non ha alcuna influenza su Pechino.

Massimo Caviglia

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