Israele: l’accordo con il Libano presentato oggi alla Knesset
L’accordo fra Israele e il Libano, per la divisione delle frontiere marittime e lo sfruttamento dei giacimenti di gas nelle zone contese, al momento è ancora solo un patto fra il premier Lapid e il Libano, sotto la pressione degli Stati Uniti. Il governo israeliano dovrà ratificare l’atto entro la fine di ottobre, perché Biden e Lapid hanno bisogno di un successo politico da esibire alle prossime elezioni, il 1 novembre quelle israeliane, l’8 novembre quelle americane.
E, anche se il Consiglio di Sicurezza israeliano ha dato l’ok all’accordo, il patto sarà presentato questa sera al Parlamento, dopodiché verrà sottoposto all’approvazione del Governo. Ma la destra ha forti riserve sui termini dell’accordo, e non sono bastate le congratulazioni di Biden, che lo ha salutato come una “svolta storica”. Perché rinunciare a quasi la metà del giacimento di Qana, che si trova in acque territoriali israeliane, significa una perdita economica non da poco, anche se lo Stato ebraico riceverà un risarcimento per i mancati diritti di estrazione.
L’accordo permetterà comunque di iniziare entro poche settimane ad estrarre gas dal giacimento interamente israeliano di Karish e ad esportarlo in Europa senza le minacce degli attacchi di Hezbollah. Ma il leader dell’opposizione Netanyahu non ci sta, e ha accusato il premier Lapid di essersi “completamente arreso” alle intimidazioni di Nasrallah, e di non potersi candidare al ruolo di Primo ministro perché, a maggior ragione, “non sarà in grado di opporsi a un Iran nucleare”.
Massimo Caviglia
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