Israele: l’arrivo di Reza Pahlavi, figlio dello Shah detronizzato da Khomeini “Voglio un Iran democratico”
Diversamente da quanto avviene il 27 gennaio in Europa, questa sera e domani in Israele verrà celebrato il Giorno della Memoria dell'Olocausto con una cerimonia di stato presso lo Yad Vashem. Il Primo Ministro Netanyahu e il Presidente Herzog terranno un discorso, ma c’è la possibilità che – nonostante proseguano le trattative di mediazione – il premier venga interrotto dai manifestanti contrari alla riforma giudiziaria del governo. Ma la notizia principale è che Reza Pahlavi, figlio dello Shah detronizzato dalla Rivoluzione islamica iraniana nel 1979, ha annunciato di essere in arrivo in Israele “per portare un messaggio di amicizia del popolo iraniano e rendere omaggio alle vittime dell'Olocausto”.
“Voglio che il popolo di Israele sappia – ha dichiarato Pahlavi – che la Repubblica islamica non rappresenta il popolo iraniano, e giungo in Israele per costruire un futuro più luminoso: un Iran democratico che rinnovi i legami con Israele e i vicini arabi. E quel giorno – ha concluso Pahlavi – è più vicino che mai”. La ministra israeliana dell'Intelligence ha elogiato la “decisione coraggiosa” di Pahlavi, e il ministro della Difesa ha sostenuto che “l'Iran sta portando una guerra di logoramento su più fronti contro Israele” e che “l’Esercito si riserva di agire in ogni campo, anche lontano dai propri confini”.
Gli eventi di questi giorni in Libano, Siria, Gaza e Cisgiordania mostrano come sia in corso uno sforzo organizzato per aumentare la pressione su Israele. La possibilità che sfoci in una guerra viene presa in considerazione dall’Iran, che però ha deciso di correre il rischio, anche con le nuove dichiarazioni del Presidente Raisi sulla distruzione dello Stato ebraico. Un attacco israeliano alle centrali nucleari iraniane dovrebbe però avvenire contemporaneamente a un blitz contro i missili di Hezbollah in Libano e Siria, e contro quelli di Hamas a Gaza. Sempre che gli Stati Uniti siano d’accordo a fornire il loro supporto.
Massimo Caviglia
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