Israele: l’operazione “Scudo e Freccia” forse ideata per mettere alla prova l'unità delle milizie filo iraniane
La corrispondenza di Massimo Caviglia
Dopo l’operazione militare israeliana denominata “Scudo e Freccia”, attraverso la quale stanotte con un blitz aereo sono stati eliminati nelle proprie abitazioni insieme ai loro famigliari tre comandanti della Jihad Islamica responsabili del lancio di oltre 100 missili da Gaza, oggi pomeriggio è stato ucciso nella sua auto anche il capo dell’unità missilistica. E dopo il comunicato col quale il ministro della Difesa Gallant ha annunciato che “Israele non tollera più il lancio di razzi, il terrorismo e le minacce alla sicurezza”, questa sera alle 20:00 anche il premier Netanyahu rilascerà una dichiarazione agli israeliani.
Ma già nel pomeriggio il Ministro della Difesa aveva valutato l'operazione odierna insieme al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, al Capo del Mossad, al Capo del Servizio Segreto Interno Shin Bet e al Capo della Divisione strategica per l’Iran, una presenza che assume un particolare rilievo. Perché anche se Hamas, la Jihad Islamica e Hezbollah hanno dichiarato che “Israele pagherà il prezzo di quanto avvenuto” e che intendono unire le proprie forze, l’operazione è stata forse studiata per mettere alla prova l'unità delle milizie filo iraniane che hanno l'obiettivo, ideato da Teheran e dichiarato apertamente, di unificare i vari fronti per circondare e colpire Israele. Ora l'Iran dovrà valutare se valga la pena di rispondere al taglio di uno dei suoi tentacoli e ordinare a Hezbollah in Libano e alle milizie sciite in Siria di lanciare missili dal nord, o se aspettare che siano pronte le cinque bombe atomiche in cantiere.
Massimo Caviglia
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