Israele: la Corte penale internazionale apre un’inchiesta su presunti crimini di guerra
La procuratrice della Corte penale internazionale Fatou Bensouda ha comunicato l'apertura di un'indagine sui crimini di guerra di Israele e Hamas. L’inchiesta coprirà il periodo del conflitto di Gaza del 2014, la crisi al confine di Gaza del 2018 e gli attacchi missilistici di Hamas contro i civili israeliani.
Le cause per crimini di guerra potranno essere rivolte contro il Primo Ministro, i ministri della Difesa, i comandanti dell’Esercito e i semplici soldati. Gli israeliani eventualmente condannati saranno esposti a mandati di arresto efficaci in tutti i 123 paesi membri della Corte penale internazionale.
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L'Autorità Palestinese ha accolto con favore la decisione di aprire un'indagine sui crimini di guerra. "Questo è un passo tanto atteso che serve alla ricerca della giustizia per la Palestina", ha affermato il ministero degli Esteri dell'Autorità Palestinese. Il Presidente israeliano Rivlin ha affermato: “Non accetteremo critiche al nostro diritto di difendere i nostri cittadini. Siamo orgogliosi dei nostri soldati, un muro difensivo a guardia del Paese contro coloro che cercano di distruggerci”.
Il Primo Ministro Netanyahu ha definito la decisione di indagare su Israele “pura ipocrisia”. “Senza alcuna giurisdizione - denuncia il premier - la Corte ha deciso che i nostri soldati, che prendono ogni precauzione per evitare vittime civili contro i peggiori terroristi del mondo che colpiscono deliberatamente i civili, sono considerati criminali di guerra. Perché invece non mettere sotto accusa l’Iran o la Siria per i crimini commessi contro le loro stesse popolazioni?” Il ministro della Difesa Gantz ha dichiarato: “Hamas e Hezbollah nascondono missili nelle cantine delle case, nelle scuole, e usano i loro cittadini come scudi umani. Mentre i nostri nemici calpestano le regole fondamentali con orribili violazioni dei diritti umani, il procuratore della CPI all'Aja ha deciso di avviare un'indagine contro Israele, unica democrazia in Medio Oriente. E’ un regalo alle organizzazioni terroristiche”.
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Massimo Caviglia