Israele: la prima visita del presidente Herzog negli Emirati Arabi Uniti
La corrispondenza settimanale di Massimo Caviglia
La prima visita del Presidente israeliano Herzog negli Emirati Arabi Uniti non è stata interrotta neanche dal lancio di missili da parte dei ribelli Houti sostenuti dall’Iran, razzi che sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissile. Dopo che tre persone erano state uccise a metà gennaio nella capitale emiratina dai droni dei miliziani sciiti, il premier israeliano Bennett aveva offerto al Principe ereditario degli Emirati supporto militare e di intelligence contro gli attacchi. Anche se il sistema di difesa aerea Iron Dome non può essere condiviso perché contiene componenti segreti, non è da escludere che altri sistemi come lo Spyder e il Barak possano essere ceduti agli Emirati. E’ solo grazie ai droni e ai missili iraniani che gli Houti possono minacciare di colpire l’Expo di Dubai; e anche se non riuscissero a compiere l’attentato, potrebbero causare un grave danno economico creando un clima di paura. Ma il Presidente israeliano ha comunque deciso di aprire normalmente la giornata all'Expo, offrendo tecnologia idrica e agricoltura sostenibile, e definendo il Principe ereditario Mohamed bin Zayed “un leader coraggioso”, e il padiglione “una dimostrazione pratica di collaborazione fra le nazioni”. Alla Grande Moschea di Abu Dhabi, Herzog ha affermato che la regione deve fare la scelta fra la pace o sottostare al terrore iraniano. E Israele sembra non avere dubbi: stamattina i caccia con la stella di David hanno colpito depositi di missili e munizioni di Hezbollah vicino Damasco in Siria. E’ il primo attacco da quando la scorsa settimana la Russia aveva sorvolato con l’aviazione militare siriana le alture del Golan. Ed è la risposta inequivocabile che Israele intende continuare a colpire gli obiettivi militari iraniani e di Hezbollah che mettono in pericolo la propria sicurezza.
Massimo Caviglia
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