Israele: Netanyahu chiede di intensificare le sanzioni economiche contro Teheran
La corrispondenza di Massimo Caviglia
I complimenti del premier israeliano Netanyahu al Presidente americano Trump per l’azione contro il califfo dell’Isis Al Baghdadi non sono state solo una formalità. Netanyahu sa che, a prescindere dall’aver sconfitto o meno definitivamente l’Isis, la morte di Al Baghdadi rappresenta un segnale e un monito per gli altri leader del terrorismo nell’area, a partire da Nasrallah, segretario del gruppo militare sciita Hezbollah in Libano, fino al capo delle guardie della rivoluzione islamica iraniana Soleimani. Le nuove dichiarazioni del presidente della sicurezza nazionale iraniana, che ha affermato di poter distruggere Israele in 30 minuti, e il posizionamento di missili ad alta precisione in Yemen che possono colpire Israele in brevissimo tempo, hanno spinto Netanyahu a chiedere al Segretario al Tesoro degli Stati Uniti in visita a Gerusalemme di intensificare le sanzioni economiche contro Teheran per fermare i propositi iraniani di esportare il terrorismo a livelli mai raggiunti finora, implementando le capacità nucleari e missilistiche.
Ma, quasi contemporaneamente, il segretario all'energia statunitense ha dichiarato che le conversazioni con Riyad sul programma nucleare saudita stanno procedendo speditamente. Anche se il progetto fosse di deterrenza in funzione anti iraniana, e se l’Arabia Saudita firmasse un accordo con Washington sull'uso pacifico della tecnologia atomica, la notizia non rende certo tranquillo Israele, che inizia a trovarsi circondato da nuove potenze nucleari arabe.
Massimo Caviglia