Israele: Netanyahu parla del nucleare iraniano con la Meloni mentre sfuma l’accordo con Riyad
La corrispondenza di Massimo Caviglia
Nel corso della sua visita a Roma, il premier israeliano Netanyahu ha incontrato questa mattina, al Ministero delle Imprese, le aziende italiane per esortare a una maggiore cooperazione industriale, tecnologica e scientifica nei settori della transizione green e delle energie rinnovabili. Oltre a poter fornire gas naturale dai propri giacimenti, Israele è leader negli impianti di desalinizzazione del mare per ottenere acqua da bere e da irrigare, ed è all’avanguardia nei settori della salute e della sicurezza per proteggere cittadini e infrastrutture. Nel corso dell’incontro con la premier italiana Meloni, Netanyahu ha ringraziato delle condoglianze per l’attentato terroristico di ieri a Tel Aviv e ha discusso della minaccia atomica iraniana, che aveva già esaminato con il Presidente francese Macron e presto con il cancelliere tedesco Scholz, augurandosi di ampliare gli accordi di Abramo ad altri Paesi arabi. Ma un’inaspettata doccia fredda è giunta dall’Arabia Saudita, che in questi giorni aveva chiesto supporto agli Stati Uniti per sviluppare un suo programma nucleare e garanzie di un intervento americano in caso di attacco da parte di Teheran, in cambio di un accordo di pace con Israele.
Invece oggi, secondo i media iraniani, grazie alla mediazione della Cina, Riyad ha firmato un accordo proprio con Teheran per riattivare le relazioni diplomatiche e riaprire le ambasciate entro due mesi. “Il ritorno a normali rapporti con l’Arabia Saudita - ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano - fornirà grandi opportunità ai due Paesi e al mondo islamico”. Probabilmente il principe Bin Salman è molto attento ai segnali di continuo disimpegno americano dal Medio Oriente, all’ormai prossimo completamento dell’arsenale nucleare di Teheran, e ai nuovi caccia da combattimento che l’Iran ha acquistato dalla Russia. Ma gli Stati Uniti hanno comunque accolto favorevolmente l’accordo che, secondo il Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, “potrebbe mettere fine alla guerra nello Yemen e allentare le tensioni in Medio Oriente”.
Massimo Caviglia
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