Israele: “Non accetteremo i risultati del referendum russo nelle regioni orientali dell’Ucraina”
La corrispondenza di Massimo Caviglia
In seguito al continuo utilizzo dei droni iraniani da parte della Russia, Israele si è apertamente schierato con Kiev. Lo Stato ebraico ha dichiarato che non accetterà i risultati dei referendum farsa nelle regioni orientali dell’Ucraina perché Israele ne riconosce la sovranità e l'integrità territoriale. Gerusalemme ha inoltre consentito a Kiev l’utilizzo dei sistemi missilistici anti-droni facendoli transitare tramite la Polonia. E l’Ucraina ha chiesto allo Stato ebraico di condividere informazioni di intelligence su ogni supporto fornito dall'Iran all'esercito russo. Intanto le donne israeliane continuano a manifestare e a sostenere la rivolta di quelle iraniane contro il brutale omicidio della ventiduenne Amini, uccisa a bastonate dalla “Polizia morale” iraniana perché non indossava correttamente il velo islamico. Durante le proteste a Teheran le grida “Morte al dittatore Khamenei” sono rivolte alla Guida suprema degli Ayatollah ma anche al figlio, che dirige l'impero economico del padre e che si prepara a sostituire. E’ l'uomo più potente del regime e il più vicino alle forze di sicurezza, che reprimono le proteste con la violenza e decine di morti fra i manifestanti. Infine una nota che riguarda le elezioni italiane: la stampa israeliana ha ricordato come la vincitrice Giorgia Meloni nel 2018 abbia indicato l'Iran e il movimento Hezbollah come difensori dei cristiani, elogiando anche il Presidente siriano Assad. Benché oggi la Meloni si dica vicina al Likud, non sposterà l’ambasciata italiana a Gerusalemme come aveva promesso il suo alleato Salvini.
Massimo Caviglia
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