Israele: nuove tensioni dopo l'annuncio di Netanyahu di estendere la sovranità in Cisgiordania
In Israele un'altra miccia rischia di fare esplodere la polveriera mediorientale. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, in vista delle prossime elezioni politiche del 17 settembre, ha promesso che, in caso di vittoria, estenderà la sovranità di Israele agli insediamenti ebraici in Cisgiordania, con il pieno coordinamento degli Usa e dopo la diffusione del Piano di pace da parte di Trump. Affermazioni che hanno scatenato l'ira non solo dei palestinesi ma anche di Turchia e Giordania che hanno definito i messaggi del premier "illegali ed aggressivi", avvertendo che una simile mossa "spingerebbe l'intera regione verso la violenza".
In mattinata sono stati lanciati tre missili da Gaza mentre Netanyahu teneva un comizio. Tel Aviv ha risposto colpendo 15 obiettivi di Hamas e poi, con un tank, ancora due postazioni militari nel nord della striscia. Nel corso della giornata, è arrivata la condanna alle dichiarazioni di Netanyahu da parte della Lega Araba. Dal Ministero degli Esteri francese l'invito a tutti le parti "ad astenersi da ogni misura che possa pregiudicare la soluzione a due Stati, l'unica in grado di soddisfare le legittime aspirazioni di israeliani e palestinesi".