Israele: il premier accusato di corruzione
Se Netanyahu vincerà le prossime elezioni, come attualmente i sondaggi indicano che accadrà, si verrà a creare uno scontro fra la volontà del popolo, incarnata dal primo ministro, e quello che viene indicato dal premier come un complotto ordito dall'opposizione e dai giudici.
Lo scontro avrà tutti gli ingredienti di una crisi costituzionale, col potere giudiziario che dovrà decidere se il potere esecutivo potrà rimanere in carica.
"La richiesta della polizia non ha valore legale” ha commentato Netanyahu, e si è detto sicuro che “le autorità competenti, dopo aver esaminato il materiale, arriveranno alla conclusione che non vi è stata corruzione".
Nel frattempo il premier deve anche affrontare il pericoloso salto di qualità del programma missilistico iraniano.
Teheran ha lanciato un vettore balistico a medio raggio in grado di trasportare testate multiple, e il segretario di Stato americano Pompeo ha subito denunciato il test, accusando l’Iran di aver violato la Risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che vieta a Teheran di condurre esperimenti missilistici con capacità nucleari.
Pompeo ha quindi avvertito gli ayatollah che i test iraniani stanno aumentando il rischio di un'escalation, che si fa sempre più concreto.
Tali missili balistici, in grado di trasportare più testate, possono raggiungere anche l’Europa. Un importante salto di qualità da parte di Teheran, perché la progettazione di questi missili ha un senso solo nel caso in cui si stia implementando un programma nucleare o legato ad armi chimiche e batteriologiche. Si tratta quindi di armi offensive che contraddicono le affermazioni che il programma missilistico iraniano sia esclusivamente di carattere difensivo.
Massimo Caviglia