Israele: "Prima di una nuova tregua, potrebbe volerci un mese di pressione militare su Hamas"
L'offensiva di Israele continua a estendersi nel Sud della Striscia, mentre l'Onu denuncia l'“orrore più totale nelle condizioni di vita: non esistono più luoghi sicuri per i civili”. La situazione peggiora di ora in ora sotto i bombardamenti. Secondo Save the Children, oltre un milione di bimbi rischia la morte nell'exclave.
Nelle ultime 24 ore, confermano le Idf, raid aerei hanno colpito circa 250 obiettivi e la casa del leader di Hamas a Khan Yunis sarebbe sotto assedio da ore. Gli attacchi hanno causato la morte di 73 persone, secondo il ministero della Salute di Gaza. A Nord della Striscia, vicino a una clinica e a una scuola, l'esercito israeliano ha scoperto uno dei maggiori depositi di armi dell'organizzazione islamista. Secondo la sicurezza dello Stato ebraico potrebbe volerci fino a un mese di pressione militare su Hamas prima di arrivare a una nuova tregua e al rilascio di altri ostaggi.
Mentre il Qatar spinge per una fine completa della guerra. Erdogan avverte: “Se Tel Aviv colpisce l'organizzazione islamista in Turchia, pagherà un prezzo caro”, in riferimento alle dichiarazioni della sicurezza interna israeliana, secondo cui i servizi segreti hanno ricevuto istruzioni di eliminare i dirigenti dei miliziani ovunque si trovino. Intanto Israele revoca il visto alla coordinatrice umanitaria Onu Lynn Hastings perché non si è pronunciata contro Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Ma le Nazioni Unite la difendono: “Ha la nostra piena fiducia”.
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