Israele rinvia la smobilitazione delle truppe combattenti
La difesa aerea dello stato ebraico è in massima allerta per un possibile attacco iraniano. Furia di Biden dopo la strage di volontari
Dopo il raid su Damasco cambiano gli equilibri nell'esercito israeliano. Rinviata ufficialmente la smobilitazione delle unità combattenti. Decisione, riferisce il quotidiano Haaretz, dovuta a una valutazione della situazione in atto. La difesa aerea dello stato ebraico infatti è in massima allerta per un possibile attacco iraniano. Secondo l'intelligence di Israele, Teheran è determinata a rispondere all'uccisione del comandante delle Guardie Rivoluzionarie: tra le ipotesi un attacco con droni o missili da crociera. Possibili però anche intensi attacchi da Libano o Siria attraverso Hezbollah o milizia sciite. Non esclusi possibili attentati alle ambasciate israeliane all'estero.
Israele si trova anche a dover affrontare una spaccatura interna al Governo. Ieri sera infatti lo strappo del ministro della Guerra Gantz che, per la prima volta, chiede elezioni anticipate a settembre e assesta così un colpo al primo ministro Netanyahu assediato dalle proteste della piazza. Per Netanyahu inoltre anche una dura presa di posizione del presidente americano Joe Biden, indignato e addolorato per il raid che ha ucciso 7 operatori umanitari dell'ong Usa World Center Kitchen. Le forze di difesa israeliane ribadiscono: “Un errore che non doveva capitare”.
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