WIKILEAKS

Julian Assange è (quasi) libero

Si dichiarerà colpevole di aver violato la legge statunitense sullo spionaggio. In cambio sarà giudicato da un tribunale federale statunitense a Saipan, ma la pena prevista è già stata scontata

Julian Assange è (quasi) libero.

Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, è libero: ha infatti accettato di dichiararsi colpevole di aver ottenuto e diffuso in modo illegale alcuni documenti considerati sensibili per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. La decisione è parte di un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che gli consentirà di evitare la reclusione negli Usa e di tornare in Australia. Patteggiamento che deve ancora essere approvato da un giudice federale.

L'accordo ha permesso ad Assange di essere rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, dove era detenuto dall’aprile del 2019 in attesa di essere estradato. Assange è accusato negli Stati Uniti di aver violato l’Espionage Act, una legge contro lo spionaggio, e complessivamente rischiava fino a 175 anni di carcere. 

In cambio, il dipartimento di Giustizia ha accettato che Assange sia giudicato da un tribunale federale statunitense a Saipan, nelle isole Marianne Settentrionali, un arcipelago nell’oceano Pacifico posto sotto la giurisdizione statunitense ma non propriamente territorio americano. A Saipan, Assange dovrebbe essere condannato a cinque anni di carcere, che però ha già scontato nel Regno Unito: a quel punto, dovrebbe essere liberato definitivamente.

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