Kosovo: violenti scontri nel nord a maggioranza serba dopo l'intervento della polizia di Pristina
In Ucraina intanto pare imminente - da una serie di segnali – la controffensiva delle forze di Kiev
Sempre nuovi focolai di crisi; ovunque, a macchia di leopardo. E' l'effetto domino del conflitto in Ucraina; che pare aver sdoganato l'uso della forza. Specie in aree strutturalmente instabili, come il quadrante balcanico. Ordinaria amministrazione le frizioni interetniche nel nord del Kosovo. Ma ieri si è andati oltre, quando reparti della polizia – con l'appoggio di blindati – sono pesantemente intervenuti nelle zone a maggioranza serba. Non era un giorno qualunque; bensì la data del previsto insediamento dei sindaci di etnia albanese eletti ad aprile. Risultato dovuto in realtà al boicottaggio della popolazione locale: in rotta di collisione con Pristina. Che ha dunque optato per la prova muscolare; facendo disperdere con la forza i manifestanti che cercavano di impedire l'accesso alle sedi municipali. Scontri durissimi; diversi i feriti. Mentre Belgrado disponeva lo stato di massima allerta per le truppe al confine.
A suo modo sorprendente, la dura condanna di Washington ad un governo amico come quello kosovaro. Non è da escludersi che il Premier Kurti ritenesse invece di avere mano libera; anche in ragione dell'attuale schema di confronto tra blocchi. Pristina ha aderito del resto alle sanzioni contro la Russia; mentre la Serbia è considerata ancora troppo vicina a Mosca.
Tutto ciò a dimostrazione come in gioco, nelle pianure ucraine, vi siano gli assetti geopolitici del futuro. “E' ora di riprenderci ciò che è nostro”, ha dichiarato il comandante delle forze armate di Kiev Zaluzhny; lasciando intendere come sia imminente l'inizio della tanto annunciata controffensiva. Ma in genere nulla è come sembra in questa guerra; caratterizzata da una propaganda sempre più pervasiva, da entrambi i lati; come le accuse incrociate circa possibili provocazioni. Una costante, ormai. Potrebbero comunque essere il prologo di un'azione di ampia portata i continui strike ucraini di queste ore, nelle retrovie russe. Potenti esplosioni a Berdyansk, sulla costa del Mar d'Azov: possibile direttrice di un attacco in profondità.
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