GUERRA RUSSO-UCRAINA

Kursk: forze di Kiev rivendicano nuovi successi; ma non si arresta l'avanzata russa nel Donbass

Decimo giorno di offensiva ucraina in territorio russo; duello di propaganda fra i belligeranti

Accesso interdetto, ai giornalisti, ai valichi tra la oblast di Sumy e quella russa di Kursk. Queste immagini erano state riprese ieri da una troupe della tv francese, che tentava di oltrepassare il confine. Ucraini determinati insomma a non concedere alle forze di Mosca alcuna informazione di carattere tattico, che potrebbe trapelare da eventuali reportage. Info, sugli sviluppi dell'incursione, affidate piuttosto ai vertici di Kiev; che hanno rivendicato il pieno controllo della cittadina di Sudzha, e la creazione di un ufficio amministrativo. Quasi a voler mettere in chiaro come non vi sia alcuna intenzione di abbandonare in futuro i territori strappati al nemico. Agli antipodi la strategia comunicativa russa; che a ciclo continuo trasmette immagini di mezzi ucraini distrutti.

Ma nel frattempo proseguono le evacuazioni di decine di migliaia di persone, anche nella contigua regione di Belgorod. La consueta nebbia di guerra, insomma. La scommessa del Cremlino – o forse l'azzardo, a seconda dei punti vista – è il voler arginare l'offensiva in corso sul proprio territorio senza attingere truppe e materiali dai contingenti impegnati nel Donbass. Dove pure – lontano dai riflettori – si stanno combattendo battaglie potenzialmente decisive; e qui sono i russi ad aver saldamente in mano l'iniziativa, con un'avanzata in costante progressione. Ormai a poca distanza Pokrovsk: hub logistico di estrema importanza. Da verificare dunque per quale dei due belligeranti la coperta sia più corta.

L'impressione è che per Kiev il contrattacco a Kursk rappresenti una sorta di all-in, con l'utilizzo – pare – anche della riserva strategica. Troppo importante, del resto, l'obiettivo simbolico e politico. Dall'altra parte solo plausibile – ma al momento priva di conferme indipendenti – l'accusa di Mosca alla NATO, e ai servizi occidentali, di aver partecipato alla pianificazione dell'offensiva ucraina in corso da 10 giorni. A prendere posizione in tal senso un pezzo grosso del “cerchio magico” di Putin come Nikolai Patrushev.

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