La Corte penale internazionale emette un mandato d’arresto contro Putin per la deportazione forzata dei bambini ucraini. "Decisione storica", commenta Kiev; “carta igienica” per Medvedev. È improbabile si arrivi ad un processo dal momento che Mosca non riconosce la giurisdizione della Corte dell’Aia, ma il mandato d'arresto aumenta la pressione sul presidente, così come la scelta di Polonia e Slovacchia riguardo ai caccia, primi due paesi Nato a fornire jet militari all'Ucraina. “Saranno distrutti”, tuona il Cremlino. Anche la Danimarca si dice "aperta" all'idea, ma la questione, come noto, divide l'occidente: Usa e Germania hanno ribadito la loro contrarietà, per il rischio di un coinvolgimento della Nato nel conflitto. “Vogliamo finire la guerra, non espanderla", ha dichiarato il Segretario di Stato Usa Blinken. Ma si tratta di “decisioni sovrane” - ha aggiunto. Quindi, pur segnando una svolta, per ora non implicano un cambiamento della linea di Nato e Casa Bianca.
Tutto questo mentre l’Intelligence britannica ritiene che l’esercito russo abbia temporaneamente esaurito il suo potenziale offensivo in Ucraina. Nel frattempo Putin si prepara ad accogliere il presidente cinese Xi Jinping, a Mosca dal 20 al 22 marzo. Una visita per la pace, assicura il ministero degli Esteri cinese, rimarcando come sulla questione ucraina la Cina si sia sempre schierata dalla parte del dialogo e della correttezza storica. Per il Cremlino la presenza di Xi servirà a discutere di “cooperazione strategica” tra i due Paesi. La Casa Bianca si dice preoccupata, teme che nell'incontro fra i due leader non si tenga conto della parte ucraina e che gli sforzi di Pechino vadano in un'unica direzione. Gli Usa non intendono sostenere un cessate il fuoco ora, come previsto dal piano cinese: “Favorirebbe Mosca, ratificando la conquista russa”, dichiara il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. Visita che tra l'altro arriva in un momento di forte tensione tra Cina e Usa sulla questione delle armi alla Russia e a pochi giorni dalla vicenda del drone americano precipitato nel Mar Nero. Proprio oggi il ministro russo della Difesa Shoigu ha conferito riconoscimenti di Stato ai piloti dell’aereo militare coinvolto nell’incidente.