“L'antisemitismo cresce, dobbiamo combatterlo”. Da Strasburgo si alza la voce della Segretaria generale del Consiglio d'Europa Marija Pejcinovic Buric, che il prossimo settembre terminerà il suo mandato di 5 anni alla testa dell'istituzione paneuropea. Osserva con preoccupazione in Europa e nel mondo nazionalismi estremi, populismi, e movimenti anti diritti “che tirano l'una e l'altro – afferma - verso uno stato selvaggio”. "È difficile credere – osserva - che dopo tutto quello che è successo, avremmo assistito oggi a un aumento dell'antisemitismo in Europa, ma dobbiamo lottare contro di esso, come anche contro i sentimenti anti-musulmani e in generale contro tutti i discorsi d'odio". E' un forte appello alla difesa di democrazia, diritti umani e stato di diritto, non dando nulla per scontato, per non correre il rischio di metterli in pericolo. Il Direttore del Centro per le Relazioni Internazionali dell'Università di San Marino Michele Chiaruzzi concorda: “E' un dato di fatto, soprattutto di fronte alle guerre che ci circondano e che, come tutte le guerre, sono i più grandi compressori di diritti e di democrazia. La guerra – ribadisce Chiaruzzi – è l'antitesi della democrazia e dei diritti, e non è a caso che questa risorgenza di antisemitismo ma anche di sentimenti anti-musulmani, razzisti, intolleranti e xenofobi, siano in grande coincidenza temporale con le guerre che ci circondano. Per cui pace uguale diritti, guerra uguale democrazia a rischio”. Ma come si combattono, come possiamo farlo anche noi nel nostro piccolo? “Il nostro piccolo – risponde Chiaruzzi - parte ad esempio da un'ottima informazione, lucida, seria e puntuale, che tenga presente quanto l'opinione pubblica è perno fondamentale della democrazia, e come appunto la democrazia abbia come perno i diritti e i doveri”.