L'Amazzonia brucia da 17 giorni. Macron invoca la crisi internazionale
Bolsonaro lo accusa di cedere al "sensazionalismo"
L’Amazzonia, polmone del mondo che produce il 20% dell’ossigeno nell’atmosfera è in fiamme da 17 giorni. Il fuoco, come si nota anche dai rilevamenti satellitari, avanza al ritmo di tre campi da calcio al minuto. Secondo il National Institute for Space Research, il Brasile ha avuto oltre 72.000 incendi, un incremento dell'84% rispetto allo scorso anno. Si tratta del dato più alto dal 2013 da quando iniziarono le rilevazioni del fenomeno. Da giorni si susseguono gli appelli sui social per salvare la foresta, fra cui quelli di Leonardo Di Caprio, Adriana Lima, Greta Thunberg e Cristiano Ronaldo. Anche sui social network l'attenzione è altissima, con l'hashtag #PrayforAmazonia in tendenza mondiale da giorni.
Oggi sul tema si consuma lo scontro su Twitter fra Emanuel Macron e Jair Bolsonaro. Il presidente francese ha lanciato l'allarme sulla 'crisi internazionale' che rappresentano gli incendi forestali in Brasile, reclamando al G7 di iscrivere la questione all'agenda del suo vertice, ma il suo collega brasiliano lo ha accusato di cedere al 'sensazionalismo' per 'interessi politici personali', dimostrando inoltre una 'mentalità colonialista'. Intanto la foresta continua a bruciare.
La foto dal satellite
Forest fires in the #Amazon are generating smoke that can be seen from space. Here's a view of the fires in the #rainforest taken by the @CopernicusEU #Sentinel3 satellite's #OLCI instrument today at 13:23 UTC. pic.twitter.com/ErPU3CA5cQ
— EUMETSAT (@eumetsat) August 21, 2019