L'Argentina al ballottaggio: Massa vince il primo turno, insegue l'ultra-liberista Milei
Nel Paese sudamericano l'inflazione galoppa verso il 140%, e il tasso di povertà è al 40%.
Saranno il progressista e attuale ministro dell'Economia Sergio Massa e l'ultra-libersita Javier Milei ad affrontarsi al ballottaggio delle presidenziali in Argentina, in programma il prossimo 19 novembre. Il leader del centrosinistra di Union por la patria ha ottenuto il 36,5% delle preferenze, mentre l'anarco-capitalista della Libertad Avanza il 30%, in un ribaltamento delle primarie generali di agosto.
Fuori dai giochi, al terzo posto, la conservatrice Patricia Bullrich (Juntos por el cambio). I voti di quest'ultima, secondo gli analisti, potrebbero andare in larga parte all'estrema destra. "Non ci congratuleremo con uno dei ministri del peggior governo che questo Paese abbia mai avuto", ha detto Bullrich, spazzando via qualsiasi ipotesi di intesa col peronismo. "L'Argentina deve abbandonare il populismo se vuole crescere e porre fine alla povertà" ha commentato visibilmente commossa la conservatrice. "Non saremo mai loro complici".
Secondo i dati della giustizia elettorale, ha votato il 74% degli aventi diritto (35 milioni in totale), il tasso di partecipazione elettorale più basso dal ritorno della democrazia nel Paese, nel 1983. Prima del previsto ballottaggio, Massa e Milei si affronteranno in un nuovo dibattito televisivo l'11 novembre.
La grande preoccupazione resta l'incertezza che regnerà ancora per un mese sui mercati, con nuove turbolenze e la volatilità dei cambi, in un Paese con l'economia a brandelli, in cui l'inflazione galoppa verso il 140%, e il tasso di povertà è al 40%.
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