“A breve pubblicheremo le prove concrete che Hamas usi l'ospedale Al Shifa di Gaza come un comando del terrorismo”. L'esercito israeliano spiega così l'operazione cominciata ieri notte all'interno del nosocomio e limitata a un'area specifica, decisa solo quando si è “saputo cosa c'è esattamente e dove si trova”, spiegano: i militari avrebbero già trovato armi e risorse dei miliziani. Testimoni riferiscono che i soldati hanno interrogato medici e pazienti, mentre l'organizzazione islamista ribadisce: "Non abbiamo nulla di cui aver paura o da nascondere".
L'Oms fa sapere di aver perso i contatti con i medici di Al Shifa. La Casa Bianca di non voler assistere a sparatorie dentro l'edificio, anche se in precedenza aveva confermato di avere prove che l'ospedale fosse utilizzato per condurre azioni militari. Nel frattempo, Tsahal pubblica un video che mostra i soldati portare aiuti umanitari all'ingresso della struttura. Continuano gli scontri anche sul fronte libanese: Israele ha bombardato alcune località a sud del Paese, vicine alla base italiana della missione Onu.
Intanto dal valico di Rafah è entrata nella Striscia un'autocisterna con carburante, la prima dal 7 ottobre. Sul fronte degli ostaggi, il presidente Usa Biden si mostra fiducioso sul negoziato per la loro liberazione, anche se il premier israeliano Netanyahu ridimensiona le aspettative. I loro familiari non si arrendono e partono per la seconda volta da Tel Aviv verso Gerusalemme in una marcia di cinque giorni per chiedere che si faccia di più e si garantisca il rilascio dei prigionieri.