L'idf rinnova la tregua con Hezbollah. I palestinesi tornano nel nord della Striscia
Appena scaduti i 60 giorni di cessate il fuoco previsti dall’accordo con Hezbollah, l’esercito israeliano uccide almeno 24 persone, tra cui sei donne, e ne ferisce oltre 130, attaccando chi cercava di rientrare in casa, nella zona ancora occupata nel sud del Libano, nonostante l'accordo prevedesse entro ieri il ritiro delle truppe.
Poche ore dopo l'annuncio dell'estensione della tregua tra le parti fino al 18 febbraio, nuova deadline entro cui l'Idf dovrebbe abbandonare l'area. Intanto nella notte raggiunta un'intesa per rilasciare Arbel Yehud – l'ostaggio che doveva essere liberata il 25 gennaio - e altri due ostaggi israeliani nella giornata di giovedì: una mossa che dovrebbe riaprire le porte al rientro dei civili palestinesi nelle proprie abitazioni nel Nord della Striscia. Il presidente Usa Trump ha dichiarato che vorrebbe vedere un gran numero di palestinesi lasciare Gaza per “ripulire” l’intera Striscia e arrivare a una sua ricostruzione, chiedendo a Paesi come Giordania ed Egitto di accoglierli anche per un arco di tempo esteso.
La proposta è stata però prontamente respinta da Amman e Il Cairo, come anche da Hamas e Anp. Partiranno a breve invece i carabinieri italiani per prendere parte alla missione militare europea al valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto. Missione che fu sospesa allo scoppio delle ostilità. L'obiettivo è fornire una presenza terza e creare fiducia tra il governo di Israele e l'Autorità palestinese.
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