La ricandidatura di Donald Trump alla Casa Bianca
La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)
Washington - Mentre il presidente Joe Biden era impegnato nel vertice del G20 in Indonesia, la politica americana non si è fermata. La settimana che si è appena conclusa, che ha visto il ritorno della maggioranza repubblicana nella Camera dei rappresentanti, ha avuto due protagonisti assoluti: Donald Trump e Nancy Pelosi, i due grandi nemici degli ultimi 6 anni. L'ex presidente, come previsto, ha annunciato la sua nuova candidatura alla Casa Bianca. Davanti ai sostenitori raccolti nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, e mentre Biden era impegnato a Bali a disinnescare la crisi dei missili caduti in territorio polacco, Trump ha lanciato la sua nuova sfida per il 2024. La sua strada appare però in salita, di fronte alla crescente opposizione interna al Partito repubblicano. Donatori importanti, come il ceo del fondo Blackstone Stephen Schwarzman, hanno detto chiaramente che non appoggeranno Trump nella sua nuova corsa elettorale, mentre il ministro della Giustizia, Merrick Garland, ha annunciato venerdì la nomina di un procuratore speciale per sovrintendere alle inchieste giudiziarie che riguardano l'ex presidente. Nancy Pelosi, che per ben due volte ha lanciato la procedura di impeachment contro Trump, ha invece annunciato un passo indietro. L'attuale speaker della Camera, prima donna a ricoprire questo ruolo, dopo vent'anni alla guida dei Democratici, ha deciso di non ricandidarsi a ruoli di leadership nel nuovo Congresso che verrà inaugurato a gennaio. Per il partito del presidente Biden è un cambiamento epocale, che apre la strada a una nuova generazione di leader. Pelosi rimarrà alla Camera come semplice deputata di San Francisco, ma è certo che assumerà il ruolo di 'madre nobile' del partito e, soprattutto, di straordinaria raccoglitrice di fondi elettorali. Di qui al 2024 è certo che Trump e Pelosi avranno altre occasioni di scontro, anche se la loro stagione politica sembra ormai al tramonto.
La corrispondenza da Washington di Marco Liconti (LA PRESSE)
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