NAUFRAGIO

"La tragedia più grande": potrebbero essere 600 le vittime, nella stiva tantissimi bambini

Il naufragio a Pylos, nel sud del Peloponneso, è ormai destinato ad entrare nella storia con una delle peggiori tragedie di migranti nel Mediterraneo, con un bilancio che rischia di registrare fino a 600 morti, molti dei quali non saranno mai ritrovati, e diventare una vera e propria strage di bambini. Ce n'erano almeno 100 chiusi nella stiva, raccontano i superstiti ai medici, ai volontari che assistono. Intrappolati nella pancia del fatiscente peschereccio, un cimitero galleggiante, i piccoli sono sprofondati con lui abissi dell'Egeo. E mentre la speranza di trovare nuovi superstiti si riduce al lumicino e il bilancio è ancora fermo 78 vittime, esplode la rabbia.

“Trasformate il Mediterraneo in un mare di morte” è l'accusa gridata e manifestazioni che si susseguono nelle principali città greche, rivolte non solo ai nove presunti scafisti arrestati, ma alle politiche migratorie di Atene e Bruxelles.

“Sono rimasto incredibilmente colpito da ciò che è successo vicino alle coste della Grecia”, ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. La responsabilità collettiva emerge dall'appello ONU, dalle parole commosse e stentate del segretario: “Non è un problema solo greco, è il momento che l'Europa sia solidale e agisca di concerto”.

Oggi la riunione dell'Ue con al centro la bufera sui mancati soccorsi, perché sembra che il peschereccio abbia lanciato inutilmente un S.O.S. “Non abbiamo ancora tutte le informazioni di quello che è successo, ma sembra essere la tragedia più grande nel Mediterraneo”, così il Commissario Ue per gli Affari Interni. “I trafficanti che mettono le persone su queste barche non le stanno mandando verso l'Europa, ma verso la morte. È assolutamente necessario impedirlo”

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