La Turchia lascia la Convenzione di Istanbul, trattato del 2011 per prevenire e combattere la violenza contro le donne. Lo ha stabilito un decreto presidenziale e che ha suscitato le critiche dei principali partiti dell'opposizione. La Convenzione obbliga i governi ad adottare una legislazione che contrasti la violenza domestica e gli abusi simili, come la violenza coniugale e le mutilazioni genitali femminili.
Secondo i conservatori il provvedimento minerebbe l'unità familiare, incoraggiando il divorzio e dando spazio alla comunità Lgbt per essere maggiormente accettata nella società. E sempre ieri il governo ha deciso di silurare il governatore della Banca Centrale dopo l'innalzamento dei tassi d'interesse.