IL VOTO EUROPEO

Le destre avanzano in Europa ma i Popolari reggono

In Francia crolla Macron, doppiato da Marine Le Pen, e indice subito elezioni anticipate. In Germania estremisti secondo partito

Il crollo del presidente Macron in Francia e l'avanzata dell'estrema destra in Germania che umilia il cancelliere Olaf Scholz, solo terzo coi suoi socialdemocratici, peggior risultato di sempre, dietro all'Unione cristiano-democratica e sociale (Cdu-Csu) e agli estremisti di AfD, sono il tratto saliente di queste elezioni, che pure non scateneranno il terremoto nelle istituzioni europee. La cosiddetta “maggioranza Ursula” infatti, composta da Partito Popolare-Socialisti-Renew, che elesse Ursula Von der Leyen, regge, grazie alla netta vittoria dei Popolari, e la presidente appare più vicina al bis. In Francia però Macron viene travolto da Marine Le Pen, che ottiene il doppio dei suoi voti, e non ci pensa due volte a sciogliere subito il Parlamento e indire elezioni legislative anticipate il 30 giugno e il 7 luglio. Sarà Jordan Bardella il candidato del Rassemblement national.

Anche in Austria vittoria dell'ultradestra, grazie al Partito della Libertà (Fpo) che ha la meglio sul Partito Popolare. In controtendenza rispetto a molti Stati europei, nei Paesi nordici trionfo verde-rosso; in Grecia infine il partito conservatore di Nea Dimokratia, del Partito Popolare, in netto vantaggio sul principale partito di opposizione di sinistra, Syriza, e sui socialisti del Pasok.

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