Lunedì nero in borsa: Wall Street brucia oltre mille miliardi di dollari

Wall Street ha vissuto un lunedì nero, con il Nasdaq che ha bruciato oltre mille miliardi di dollari. Il crollo è stato guidato dal tracollo di Tesla, che ha chiuso la seduta con un ribasso di oltre il 15%. A pesare sul mercato sono stati anche i cali delle altre aziende hi-tech, tra cui Amazon, Apple e Nvidia.
Nonostante il sell-off, la Casa Bianca ha cercato di minimizzare, sostenendo che vi sia una distinzione tra l'andamento della Borsa e la reale situazione del business negli Stati Uniti. Tuttavia, i timori per una possibile recessione continuano a pesare sugli investitori.
Le Borse europee hanno chiuso in calo, con Milano in ribasso dello 0,95% e Francoforte dell'1,69%. Sul fronte americano, il Dow Jones ha ceduto il 2,08% e l'S&P 500 il 2,7%, con una forte pressione sulle banche e sulle big tech. Il Bitcoin ha perso quota, scendendo sotto gli 80.000 dollari, ai minimi dallo scorso novembre.
Il nervosismo sui mercati è alimentato anche dalle politiche commerciali dell'amministrazione Trump. La minaccia di dazi su prodotti agricoli e alimentari americani da parte della Cina e il possibile taglio delle forniture energetiche da parte dell'Ontario aumentano il rischio di una guerra commerciale. Secondo JPMorgan, la probabilità di una recessione nel 2025 è salita al 40%, mentre Goldman Sachs ha rivisto al rialzo al 20% le possibilità di un rallentamento nei prossimi dodici mesi.
Il crollo di Tesla, oltre alla debolezza delle vendite in Cina, è stato aggravato dalle preoccupazioni degli investitori sull'impegno politico di Elon Musk. A complicare il quadro, un massiccio cyberattacco contro X, che Musk ha attribuito a un "gruppo coordinato o a un governo". Il tonfo del colosso delle auto elettriche ha trascinato al ribasso le altre Magnifiche 7, con Apple, Meta, Alphabet, Nvidia e Amazon in calo di oltre il 5%, mentre Microsoft ha limitato le perdite al 3,5%.
[Banner_Google_ADS]