Mar Egeo: alta tensione tra Turchia e Grecia
Ad accendere la miccia l'annuncio di una missione navale di esplorazione energetica di Ankara
Sui media europei la vicenda ha fino ad ora avuto poco spazio, ma quanto sta accadendo nell'Egeo – inevitabile area di frizione tra due eterni nemici come Atene ed Ankara – potrebbe avere effetti potenzialmente esplosivi; e la stessa UE sta seguendo con preoccupazione gli sviluppi. Ad innescare questo nuovo braccio di ferro la delicata, e strategica, partita del gas nel Mediterraneo orientale. Nei giorni scorsi, infatti, il governo di Erdogan – imbaldanzito, forse, dai successi in Libia - aveva annunciato una missione navale di esplorazione energetica tra l'isola greca di Kastellorizo e la vicina costa turca. Area marittima che Ankara rivendica come parte della propria piattaforma continentale, e sulla quale ha anche lanciato un avviso di restrizione della navigazione. Pretesa che Atene, tuttavia, ha sempre negato con forza, denunciando una violazione delle sue acque territoriali. Da qui l'inizio di una rapida escalation, con le navi militari elleniche in “allerta intensificata”, e pronte “a rispondere ad ogni attività”. Simmetrica la risposta: nelle scorse ore gruppi di soldati turchi sono stati richiamati d'urgenza dalle licenze estive, ed una ventina di unità della Marina sono state indirizzata nell'area, sorvolata a lungo da aerei da combattimento dei due Paesi. Il Presidente francese Macron, proprio oggi, ha parlato di “violazione” della sovranità greca e cipriota. “Non è accettabile – ha detto - che lo spazio marittimo di uno Stato membro della nostra Unione venga minacciato. Chi vi contribuisce deve essere sanzionato”. Tensioni, quelle in corso, che arrivano dopo le forti polemiche per la riconversione da museo in moschea di Santa Sofia a Istanbul, dove domani si svolgerà la prima preghiera islamica.