Mattarella e il presidente sloveno mano nella mano davanti alla foiba di Basovizza
"La storia non si cancella" ha detto il presidente della Repubblica italiana
Un gesto fuori dal protocollo. Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, stringe la mano di Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia. Si trovano a Trieste, davanti alla foiba di Basovizza. È un gesto importante, perché Pahor è il primo presidente di uno stato della ex Jugoslavia a compiere una visita ufficiale al memoriale. I due hanno deposto una corona di fiori e rispettato un minuto di silenzio.
Il cippo di Basovizza ricorda quattro membri del Tigr (Trst Istra Gorica Rijeka) fucilati il 6 settembre 1930 in esecuzione di una condanna a morte emessa dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato, organo dello Stato fascista. Ferdo Bidovec, Fran Marusic, Zvonimir Milos e Alojz Valencic avevano tra i 22 e i 34 anni, e facevano parte di un gruppo clandestino collegato al Tigr; erano stati riconosciuti colpevoli anche di un attentato contro Il Popolo di Trieste, quotidiano fascista locale, in cui era morto un redattore, Guido Neri. I quattro giustiziati sono nel tempo diventati simbolo della resistenza delle minoranze slave al fascismo.
"La storia non si cancella, e le esperienze dolorose sofferte dalle popolazioni di queste terre non si dimenticano. Proprio per questa ragione il tempo presente e l'avvenire chiamano al senso di responsabilità", dopo la firma di un memorandum per la restituzione del Naordni dom (sede delle organizzazioni degli sloveni triestini, un edificio polifunzionale nel centro di Trieste), cento anni dopo l'incendio - a opera dei fascisti - che lo distrusse. Luogo simbolo e memoriale per i familiari delle vittime delle violenze del 1943-45, la foiba si trova sull'altopiano carsico nei pressi di un pozzo minerario in disuso profondo circa 200 metri. Dal 1980 è classificata come monumento di interesse nazionale. Nel 1991 venne visitata dal presidente Cossiga. Fu dichiarata monumento nazionale nel 1992. La foiba si trova sull'altopiano carsico nei pressi di un pozzo minerario in disuso profondo circa 200 metri. Nel 1945 fu luogo di esecuzioni e di occultamento di cadaveri. Dal febbraio 2007 vi sorge il nuovo sacrario in onore dei Martiri delle Foibe.