Potrebbe protrarsi per anni, il procedimento iniziato oggi al Palazzo della Pace dell'Aja, di fronte al principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Dirompente il messaggio politico di Pretoria, nell'accusare di genocidio Israele; vista anche la stessa genesi dello Stato Ebraico. Prima udienza focalizzata sulle argomentazioni della delegazione sudafricana; ad avviso della quale vi sarebbe un “intento specifico” di distruggere i palestinesi di Gaza. Quadro di estrema polarizzazione, anche nella città olandese: dove si susseguono manifestazioni di segno contrario. Mentre nel Paese accusato monta l'indignazione. “Anche oggi abbiamo visto un mondo alla rovescia”, ha tuonato Netanyahu; il portavoce del ministero degli Esteri ha definito il Sudafrica “braccio giuridico” di Hamas. Antisemitismo, ipocrisia, le parole ricorrenti. Mentre la TV pubblica rilanciava le immagini di decine di familiari di ostaggi raccolte ai margini della Striscia; dai megafoni messaggi di incoraggiamento ai propri cari. Posto l'accento, nelle scorse ore, sulla mattanza perpetrata dai gruppi armati dell'exclave il 7 ottobre. Secondo i servizi segreti agli assalti parteciparono anche dipendenti dell'Agenzia ONU per i profughi palestinesi. Accusa di una gravità inaudita; rilanciata – con una tempistica probabilmente non casuale - proprio alla vigilia della riunione della Corte internazionale di giustizia. Non mancano dall'altra parte alcuni Paesi che invece solidarizzano con l'iniziativa sudafricana. Dal Cile al Brasile. Piuttosto prevedibile l'endorsement dell'Iran: protagonista in giornata di una mossa che rischia di incendiare definitivamente l'intero quadrante mediorientale: il sequestro di una petroliera americana nel Golfo dell'Oman. Lo hanno riferito media statali; sostenendo come si tratti di una ritorsione per un precedente “furto” di petrolio. Tensione alle stelle anche al confine israelo-libanese; con Hezbollah a denunciare l'uccisione di due paramedici del proprio servizio sanitario. Da qui lanci di razzi verso una cittadina israeliana di frontiera. Verso una sanguinosa cronicizzazione, invece, il conflitto a Gaza; dove tutto ha avuto origine. Di nuove ipotesi di negoziazione avrebbero discusso il Presidente egiziano al-Sisi e il segretario di stato americano Blinken. Ad avviso del quale i colloqui sul futuro della Striscia avrebbero avuto un certo successo. Ribadito infine un secco rifiuto ad ogni tentativo di spostare i civili palestinesi dall'exclave; dove proseguono scontri e bombardamenti senza soluzione di continuità.