Medio Oriente: pesanti bombardamenti israeliani contro Hezbollah. Caos nel Mar Rosso
Da tempo in piena escalation l'intero quadrante. Colpita dagli houthi un'altra nave in transito verso Suez; a stretto giro la replica USA, con un attacco ad una postazione missilistica delle milizie yemenite
Più assertiva, Bruxelles, in questa fase. E non tanto per l'inserimento nella lista dei terroristi del ricercato numero uno dello Stato Ebraico: il leader di Hamas Yahya Sinwar; sorprende piuttosto come solo oggi il Consiglio UE si sia espresso in tal senso. Nient'affatto scontato, invece, l'”ampio consenso” che si sarebbe registrato sulla necessità di agire “in modo rapido e pragmatico” per contrastare la minaccia Houthi. E ciò lanciando una missione con un' area di operazioni dallo Stretto di Hormuz al Mar Rosso. Dove Ansar Allah continua ad imperversare.
Centrato, oggi, da un missile, un cargo di proprietà greca che navigava alla volta di Israele. Rotta “off-limits”, stando all'insindacabile giudizio delle milizie yemenite; che nei giorni scorsi – dopo i raid angloamericani – avevano definito obiettivi legittimi anche gli interessi di Londra e Washington. Da qui, forse, la sospensione a tempo determinato – da parte del colosso petrolifero Shell – di ogni spedizione attraverso Bab el-Mandeb.
Non stupisce allora l'interventismo statunitense; anche con operazioni di forze speciali; come quella che avrebbe portato al sequestro di armi iraniane destinate agli Houthi. Fino ad ora vi era stata una certa prudenza nel chiamare in causa Teheran. Non così oggi; dopo i recenti segnali di un coinvolgimento diretto nel conflitto della Repubblica Islamica. E' quanto parrebbe desumersi dalla rivendicazione del lancio di 24 missili contro basi dell'ISIS in Siria ed un “quartier generale del Mossad” ad Erbil.
In realtà sono stati colpiti civili, hanno tuonato le autorità del Kurdistan iracheno; sfidando gli autori a mostrare prove della presenza di una centrale dei servizi segreti. I Pasdaran hanno dal canto loro definito i raid una ritorsione per la strage alla tomba di Soleimani. Forse un messaggio ad uso interno, insomma; o destinato ai vari proxy in prima linea contro Stati Uniti ed Israele. A partire da Hezbollah; le cui posizioni sono state oggi martellate da Tsahal.
Uno dei maggiori attacchi dall'inizio della guerra, è stato detto. In fiamme, questo fronte; ma l'epicentro resta Gaza, dove al netto delle distruzioni, e del quotidiano incremento di vittime, non è ancora chiaro quanto siano deteriorate le capacità offensive di Hamas. Lanciate infatti dalla Striscia salve di razzi verso la vicina cittadina di Netivot. Un ordigno avrebbe distrutto un negozio; ma nessun morto, fortunatamente. Sale invece a 190 il numero dei soldati dello Stato Ebraico caduti in combattimento nell'exclave.
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