Pare allontanarsi l'ipotesi di un accordo per una tregua a Gaza; eloquenti le ultime prese di posizione dei belligeranti. “Tutti i negoziati con Hamas avverranno solo sotto il fuoco”, ha dichiarato il Ministro della difesa israeliano Gallant. Mentre il leader politico di Hamas – Haniyeh – ha ribadito come la fazione islamica sia disposta a trattare un cessate il fuoco a condizione che si basi su una totale fine della guerra: un punto sul quale lo Stato Ebraico non pare al momento disposto a scendere a compromessi. Piuttosto crescono le tensioni al confine con il Libano; dopo una fase tutto sommato a “bassa intensità” del confronto tra IDF ed Hezbollah. “Siamo pronti ad un'azione molto forte nel nord. In un modo o nell'altro ripristineremo la sicurezza” - ha tuonato Netanyahu -, che questa mattina ha visitato Kiryat Shmona dove ieri erano divampati incendi dopo il lancio di droni. Segnalato oggi il ferimento di 11 israeliani – uno dei quali in modo grave – a seguito della caduta di una munizione circuitante in una cittadina di confine. L'esercito israeliano sta rispondendo con strike su lanciatori di razzi e strutture militari di Hezbollah. Possibile un'escalation. Nelle scorse ore – fra l'altro - un gruppo di uomini armati avrebbe aperto il fuoco vicino all'ambasciata americana a Beirut. Un membro del commando sarebbe stato ferito dall'esercito libanese.