Medioriente: domani il vice premier Salvini in Israele
Intanto l'esercito israeliano ha scoperto un terzo tunnel di Hezbollah che dal Libano si infiltra nello Stato ebraico, a pochi metri dalle postazioni di pattugliamento delle Nazioni Unite, che dovrebbero fare da garante come forza di interposizione fra le due parti.
L'esercito israeliano ha posto delle cariche esplosive nelle gallerie sotterranee, che dovevano essere utilizzate per attentati o rapimenti a Metulla.
Ma forse, come sostiene il premier Netanyahu, Hezbollah e l’Iran hanno progettato un piano per entrare in Galilea con un'invasione di terra contemporaneamente dai due fronti nord.
In Siria ci sono 80.000 uomini pronti a entrare dalle Alture del Golan, mentre in Libano Nasrallah può contare su 50.000 uomini pronti a entrare in Israele.
E’ questa la tenaglia che Netanyahu temeva, motivo per cui ha evitato lo scontro con Hamas a Gaza.
L'esercito libanese sta inviando truppe al confine con lo Stato ebraico, e il Libano presenterà una formale protesta al Consiglio di sicurezza dell'Onu sui tunnel scoperti dall'esercito israeliano, perché ritiene che le attività di neutralizzazione delle gallerie siano "il preludio a un attacco contro il Libano".
Infine da domani il vicepresidente del Consiglio italiano, Matteo Salvini, sarà in visita in Israele dove incontrerà Netanyahu e i ministri della Pubblica sicurezza e della Giustizia, ma non il Presidente Rivlin.
Sebbene il ministro degli Interni italiano si dichiari amico di Israele, a Gerusalemme gli rimproverano l'inerzia contro l'antisemitismo di destra e gli accordi col Qatar, in particolare quella dichiarazione - dopo la scelta dell'Italia come luogo privilegiato degli investimenti del fondo sovrano - che Doha "non è più un punto di partenza e sponsorizzazione dei fanatismi", nonostante invece rimanga forte il legame con molti gruppi islamisti nel mondo e con i Fratelli musulmani.
Massimo Caviglia