ESTERI

Morte Navalny: "È stato Vladimir Putin"

La vedova del dissidente russo accusa lo "Zar" e parla di un nuovo avvelenamento con il 'Novichok'. La salma verrà restituita ai familiari non prima di due settimane.

È stato Vladimir Putin”: non ha dubbi Yulia Navalnaya sulle responsabilità per la morte del marito. Pensa anche che le autorità russe non stiano consentendo ai familiari l'accesso alla salma per prendere tempo e far svanire le tracce del “Novichock”, con cui Navalny era già stato avvelenato nel 2020. Stando al team del dissidente il corpo non sarà restituita alla famiglia per altri 14 giorni con la motivazione che deve essere sottoposto ad "esami chimici". “Continuerò il lavoro di Alexei” - ha assicurato la vedova del dissidente, in un video affidato ai social, ricevendo intanto ampio sostegno a Bruxelles durante il Consiglio Europeo degli Affari Esteri. Il Cremlino, nel frattempo, respinge quelle che definisce accuse rozze, affermando che è in corso un inchiesta sulla morte di Navalny ma per il momento non ci sono i risultati. Alla Camera dei Deputati, minuto di silenzio, per omaggiare il dissidente russo mentre, su disposizione del Ministro degli Esteri Tajani, l'incaricato d'affari italiano a Mosca ha deposto fiori sulla Pietra Solovetsky, monumento alle vittime della repressione politica. In serata a Roma la fiaccolata per ricordare Navalny, promossa da Azione, con l'adesione di tutti i partiti.

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