Morte Navalny: l'occidente vuole risposte
Nessun dubbio per il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ed il Segretario di Stato americano Antony Blinken: “Putin – dichiarano - è responsabile della morte di Navalny”.
Blogger e avvocato; è stato il più celebre oppositore di Putin. Aleksei Navalny è morto a 47 anni nella colonia carceraria artica russa dove stava scontando una pena di 19 anni per “estremismo”. Nel suo ultimo post del 14 febbraio affermava di essere stato messo in punizione per la quarta volta in due mesi. La morte, secondo quanto riportano le fonti russe, sarebbe stata causata da un malore a seguito di un coagulo di sangue. Immediate le prese di posizione dei leader occidentali, a partire dal ministro degli Esteri Tajani: “Con la morte di Navalny – afferma - si perde una voce di libertà”. La Nato chiede a Mosca risposte, mentre la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sostiene che la morte di Navalny “ci ricorda chi è Putin”. Nessun dubbio per il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ed il Segretario di Stato americano Antony Blinken: “Putin – dichiarno - è responsabile della morte di Navalny”.
Ma Mosca non ci sta e replica alle accuse. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ritiene “assolutamente inaccettabili” le dichiarazioni dell'occidente non essendoci ancora nessuna informazione di esperti forensi sulla causa del decesso. Mentre per il portavoce del Parlamento russo i leader occidentali traggono vantaggio dalla morte di Navalny perché stavano "perdendo" la battaglia in Ucraina.
Proprio oggi l'annuncio dell'esercito di Kiev di ritirarsi dalla posizione Zenith nella periferia sud-orientale di Avdiivka. Decisione presa per preservare i militari e migliorare la situazione operativa, affermano i generali ucraini. Violenti combattimenti in corso a Donetsk dove le truppe di Mosca stanno da giorni accerchiando le forze di Kiev.
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