Il pronto soccorso dell'ospedale al-Shifa, il più grande nel nord di Gaza, è "un bagno di sangue" e la struttura "ha bisogno di rianimazione", ha avvertito l'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Oms, citata dal Guardian, ha affermato che "decine di migliaia di sfollati stanno utilizzando l'edificio e i terreni dell'ospedale per ripararsi" e che c'è "una grave carenza" di acqua potabile e cibo. Le sale operatorie non funzionano a causa della mancanza di carburante, ossigeno e altre forniture, ha affermato l'organizzazione che parla di "centinaia di feriti'.
Una delle quadre dell'Oms ha consegnato ieri forniture mediche all'ospedale, il più grande della Striscia, insieme ad altre agenzie delle Nazioni Unite. "Il team ha descritto il pronto soccorso come un bagno di sangue, con centinaia di pazienti feriti all'interno e nuovi pazienti che arrivano ogni minuto. I pazienti con lesioni da trauma venivano suturati sul pavimento e in ospedale non è disponibile alcuna terapia del dolore".
Intanto il premier Benyamin Netanyahu - durante la riunione di governo a Tel Aviv - ha reso noto di "aver ricevuto una lettera da decine di famiglie di caduti" nella quale si ribadisce la volontà di proseguire la guerra. "Gli eroici civili e soldati sono determinati - è scritto nella lettera diffusa da Netanyahu - a raggiungere una vittoria totale. Questo è il testamento dei caduti e il nostro obbligo per i vivi". Per questo Netanyahu ha ribadito che Israele "combatterà fino alla fine con l'obiettivo di eliminare Hamas, rilasciare gli ostaggi e assicurarsi che Gaza non sia più centro di terrorismo, istigazione e attacchi contro Israele".
Proprio gli ultimi aggiornamenti sulle vittime parlano di almeno altri 47 palestinesi uccisi in una serie di attacchi sulla città di Jabalya con molte persone ancora intrappolate sotto le macerie. Ci sarebbero anche due vittime tra i soldati israeliani che portano il totale dei morti dell'esercito ebraico a 121.