Notre-Dame: le donazioni per la ricostruzione raggiungono il miliardo di euro
La cattedrale di Notre-Dame non era assicurata: lo hanno rivelato i media francesi, spiegando che lo Stato è assicuratore di se stesso per gli edifici religiosi di cui è proprietario, come la cattedrale. Gran parte dei costi per il restauro della chiesa incendiata lunedì, quindi, saranno a carico delle casse pubbliche.
Ad aiutare il finanziamento dei lavori ci saranno anche le numerose sottoscrizioni di colletta privata. Nel giro di 48 ore si è già raccolto circa un miliardo di euro, donato per la maggior parte dalle grandi firme industriali di Francia ma anche dall'estero e da piccoli donatori privati.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la cattedrale sarà ricostruita in cinque anni, annunciando un progetto giudicato "realizzabile" da esperti e ministri riuniti all'Eliseo. Per la ricostruzione della guglia la Francia ha lanciato un concorso internazionale per architetti.
Persistono però le preoccupazioni per il rischio crolli. Secondo il comandante dei pompieri, Gabriel Plus, "c'è una minaccia sulle ghimberghe", i frontoni triangolari sui lati della cattedrale che una volta venivano sorretti dal tetto e che ora sono a cielo aperto. "Non si reggono più sul tetto, ma si reggono su loro stessi, sono quindi esposti al vento. Per questo motivo bisogna togliere del peso". Secondo il parere di alcuni esperti, le ghimberghe potrebbero dunque essere in parte rimosse, per evitare che il loro crollo crei ulteriori danni, incluso al prezioso rosone.
Proseguono intanto le indagini sulle cause: l'ipotesi più probabile rimane quella di un cortocircuito degli ascensori delle impalcature.