Nel mirino i parenti, tra cui la sorella, del leader di Hamas Ismail Haniyeh: uccisi 10 di loro in un attacco israeliano sul campo profughi di al-Shati, a Gaza City. Per Tel Aviv i raid hanno “colpito due strutture usate dai miliziani, che operavano in complessi scolastici usati come scudo”. Continuano gli scontri a Rafah, con i carri armati dell'Idf che si spingono più in profondità verso sud. 11 i palestinesi morti in due attacchi aerei che hanno preso di mira i rifornimenti di aiuti, secondo quanto riferito dai medici. Tel Aviv però nega le accuse. Mentre la Corte suprema decide all'unanimità che il governo deve arruolare anche gli studenti delle scuole religiose ortodosse. Durante un incontro con il ministro della Difesa israeliano Gallant, il Segretario di Stato americano Blinken insiste sulla necessità di un piano "solido e realistico" per quanto riguarda il dopo guerra a Gaza. Allo stesso tempo, chiede di non intensificare ulteriormente lo scontro con Hezbollah, sul confine settentrionale. Intervenendo alla Knesset, il primo ministro israeliano Netanyahu comunica il suo impegno per la proposta di cessate il fuoco accolta dal presidente americano Biden, ma che non fermerà la guerra finché Hamas non sarà eliminato. I piani per “il giorno dopo” saranno attuati da nord già nei prossimi giorni. Fa sapere il Consigliere per la sicurezza nazionale. “Abbiamo bisogno – conclude - di un governo basato sulla gente del posto disposta a vivere al fianco di Israele”.