Arrivano altre rivelazioni dai presunti file del Pentagono trafugati e diffusi negli ultimi giorni: il Washington Post svela che il presidente egiziano Al-Sisi avrebbe pianificato la produzione di 40mila razzi destinati alla Russia. Immediata la smentita del Cairo. Secondo un altro documento la Serbia, unico Paese d'Europa a non imporre sanzioni contro Mosca, starebbe intanto inviando armi a Kiev. Un terzo file rivela che l'Ucraina potrebbe non riuscire ad accumulare truppe e armi sufficienti per la sua annunciata controffensiva di primavera. Il viceministro russo Ryabkov non esclude che si tratti Psyop, ovvero operazioni psicologiche militari: “Potrebbe trattarsi di un falso – dice –, forse una provocazione deliberata per fuorviarci”.
Sul web a circolare è anche il video della decapitazione di soldati ucraini prigionieri. “Orrore”, stigmatizza l'Onu. “La Russia è peggio dell'Isis – attacca il ministro ucraino Kuleba – è assurdo che presieda il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Prudenza dal Cremlino: “Dobbiamo verificare le immagini, ma se fossero vere indagheremo”.
Alta tensione anche a Taiwan: la Cina imporrà una no fly zone a nord dell'isola per il 16 aprile, in concomitanza con “attività spaziali”, fanno sapere dal ministero dei trasporti di Taipei. Nonostante la fine dei tre giorni di esercitazioni annunciati in precedenza, la marina militare cinese continua le sue operazioni. “Sembra che Pechino si stia preparando alla guerra contro Taiwan”, afferma il ministro degli Esteri di Taipei, Joseph Wu. E il rischio pare ci sia: il presidente Xi invita le sue forze armate a “rafforzare l'addestramento in direzione di combattimenti veri”. Secondo l'intelligence Usa l'invasione è programmata per il 2027.