Nuovi scontri a Parigi e proteste contro Macron: la riforma pensioni è legge

Parigi a ferro e fuoco, mai così lontana dall'immagine romantica di città dell'amore. Dopo l'ok del Consiglio costituzionale alla contestata riforma delle pensioni, tornano le manifestazioni e scoppiano nuovi scontri, con fumogeni e cori di protesta contro il presidente. Almeno 112 le persone fermate. Macron non si fa intimidire e in piena notte rompe gli indugi: la riforma che aumenta l'età minima pensionabile da 62 a 64 anni è legge. “Una provocazione” per i sindacati, che dopo 3 mesi di scioperi e di battaglia nelle piazze, gli avevano chiesto "solennemente" ieri pomeriggio di non promulgarla. Contro il Presidente, parole di fuoco: "ha firmato la fine del suo mandato", "mette in pericolo la democrazia", “ha commesso una rapina democratica". Il segretario del Partito comunista, Fabien Roussel, attacca la maggioranza definendola "ladri di vita". A Macron, in difficoltà sul fronte interno, non sembra andare meglio in casa europea. Criticate le sue affermazioni sulla questione Taiwan. Non piace la sua terza via tra Cina e Stati Uniti, ritenute ambigue le sue posizioni. Suona paradossale che l'unico schierato al suo fianco sia l'ungherese Orbán. "Il presidente francese – afferma il primo ministro - è l'unico leader europeo in grado di sollevare questioni da una prospettiva storica. La su visita in Cina – aggiunge – è un passo avanti. Ma naufragano i suoi piani sul conflitto in Ucraina: la Russia ha di recente stoppato i suoi tentativi di porsi da mediatore. “Parigi è coinvolta nel conflitto – dice Mosca - è schierata con Kiev”.

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