Il Papa negli Emirati: firmato il documento congiunto sulla fraternità umana
Il Papa, nel suo discorso, ha poi condannato ogni forma di violenza e di strumentalizzazione delle religioni, evocando un'altra immagine, quella del deserto che fiorisce, e soffermandosi su quello che ha definito un capitolo non più rimandabile: contribuire attivamente alla smilitarizzazione, fermare la corsa agli armamenti, le politiche aggressive. “La fratellanza umana – ha sottolineato - esige da noi rappresentanti delle religioni, il dovere di bandire ogni sfumatura di approvazione nella parola guerra”. E qui ha citato le conseguenze dei conflitti in corso in Yemen, Siria, Libia, Iraq, incoraggiando a non arrendersi al diluvio della violenza.
Come da programma, in mattinata il Papa ha invece incontrato le istituzioni emiratine, al Palazzo Presidenziale, dove ha parlato privatamente con il principe ereditario al Nahyan: "Abbiamo discusso di promuovere la cooperazione, consolidare il dialogo, la tolleranza, la coesistenza umana e di importanti iniziative per raggiungere la pace, la stabilità e lo sviluppo per i popoli e le società", ha twittato così il principe dopo l'incontro, durante il quale ha regalato al Papa l'atto notarile, datato 22 giugno 1963, con la donazione della terra per la costruzione della prima chiesa negli Emirati Arabi. Ora l'attesa è tutta per la messa di domani mattina.
Elisabetta Norzi