Pechino: pesanti critiche al vertice fra i leader di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud
Il Summit di Camp David è stato definito dai media della Repubblica Popolare una “ipocrita pantomima anti-Cina”. Nuove tensioni intanto nello Stretto di Taiwan
Nel luogo icona della diplomazia statunitense, Camp David, un vertice fino a qualche tempo fa impensabile, capace di incidere sugli equilibri del quadrante dove si sta giocando il confronto di potenza tra Washington e Pechino. Un successo, per Biden, la formalizzazione della cooperazione trilaterale con Tokyo e Seul: divise da rancori risalenti al periodo dell'occupazione coloniale giapponese; pur essendo i maggiori alleati degli americani in Estremo Oriente. Inatteso, allora, il reset. “Siamo uniti, siamo più forti, siamo più al sicuro”, ha dichiarato il Presidente statunitense accogliendo l'omologo sudcoreano Yoon Suk-yeol ed il premier nipponico Kishida. Fumo negli occhi per la Repubblica Popolare; che vede in tutto ciò i prodromi di una “NATO asiatica” in funzione anticinese.
“Non è una partnership contro nessuno”, è stata la replica; la Casa Bianca ha parlato di “collaborazione per rafforzare la stabilità dell'area”. Dalla tecnologia alla sicurezza, i target dell'intesa; con la previsione di esercitazioni militari annuali, ed una linea rossa per gestire le emergenze: compreso un attacco cinese a Taiwan. Alta tensione, mentre era in corso il summit nel Maryland. Segnalate ripetute incursioni aeree, nella zona di difesa dell'isola, in occasione di nuove manovre militari di Pechino. Secondo le autorità di Taipei un tentativo influenzare le elezioni di gennaio. Fronte comune di USA, Giappone e Corea del Sud, anche per fronteggiare l'imprevedibilità di Pyongyang. Tanto che si ipotizzava il lancio di un missile balistico intercontinentale in occasione del vertice. Nei giorni scorsi la Casa Bianca aveva fatto sapere di essere disponibile ad un incontro con Kim Jong-un per discutere, “senza precondizioni”, sulla denuclearizzazione della penisola. Nessuna risposta; acque agitate, del resto, viste le imminenti maxi esercitazioni congiunte di Washington e Seul. Sullo sfondo anche la guerra in Ucraina; e le sinergie di Mosca con Cina e Corea del Nord, che preoccupano l'alleanza trilaterale.
[Banner_Google_ADS]