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Polonia e Slovacchia forniscono jet all'Ucraina; Cremlino: "Saranno distrutti"

Il presidente cinese Xi Jinping sarà in visita a Mosca dal 20 al 22 marzo

di Monica Fabbri
17 mar 2023
Aggiornamenti sul conflitto in Ucraina
Aggiornamenti sul conflitto in Ucraina

Polonia e Slovacchia sono i primi due paesi Nato a fornire jet militari all'Ucraina. Si tratta di modelli Mig-29 progettati nell'ex Unione Sovietica. La prima a rompere gli indugi è stata la Polonia, a cui si allinea la Slovacchia, pronta a consegnare a Kiev 13 caccia. “Saranno distrutti”, minaccia il Cremlino. La Danimarca, dal canto suo, si dice "aperta" all'idea. La questione, come noto, divide l'occidente: Usa e Germania hanno ribadito la loro contrarietà, per il rischio di un coinvolgimento della Nato nel conflitto. “Vogliamo finire la guerra, non espanderla", ha recentemente dichiarato il Segretario di Stato Usa Blinken, parlando però di decisioni sovrane, e che quindi, pur segnando una svolta, non implicano – per ora - un cambiamento generale della linea di Nato e Casa Bianca. Tutto questo mentre l’Intelligence britannica ritiene che l’esercito russo abbia temporaneamente esaurito il suo potenziale offensivo in Ucraina. Nel frattempo Putin si prepara ad accogliere il presidente cinese Xi Jinping, a Mosca dal 20 al 22 marzo. Una visita per la pace, assicura il ministero degli Esteri cinese, rimarcando come sulla questione ucraina la Cina si sia sempre schierata dalla parte del dialogo e della correttezza storica. Per il Cremlino la presenza di Xi servirà a discutere “la cooperazione strategica” tra i due Paesi. Relazioni dunque che si rafforzano dopo la partnership "senza limiti" stretta a febbraio del 2022. Visita che tra l'altro arriva nel clima di forte tensione tra Cina e Usa sulla questione delle armi alla Russia e a pochi giorni dalla vicenda del drone americano precipitato nel Mar Nero. Proprio oggi il ministro russo della Difesa Shoigu ha conferito riconoscimenti di Stato ai piloti dell’aereo militare coinvolto nell’incidente, per aver impedito la violazione dei confini dell’«area operativa speciale» da parte del drone americano.





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