Presidenziali USA: Joe Biden in attesa dell'ufficializzazione della vittoria
L'ex vice di Obama sarebbe pronto a tenere il discorso della vittoria già nelle prossime ore. Sempre più critica – tuttavia - la situazione sulle strade, con scontri ed arresti
Ormai non manca che l'ufficialità, per Joe Biden; ma è praticamente certo che sarà lui ad aggiudicarsi queste Presidenziali, sulle quali aleggia tuttavia l'incognita della battaglia legale che Donald Trump è deciso a portare avanti, fino alla Corte Suprema. In ogni caso non ha intenzione di riconoscere la vittoria del rivale, riferisce la CNN, citando fonti della Casa Bianca. “Vedo frodi, corruzione e brogli – ha tuonato nel suo ultimo intervento -, se contiamo i voti legali sto vincendo io”. Toni già presidenziali, invece, per il candidato dem, che ha chiesto a tutti di “mantenere la calma”, ed attendere l'ultimazione dei conteggi. Al momento lo danno in testa – seppur di poco - in Nevada, Arizona, Georgia e Pennsylvania. Proprio in questo Stato, a Philadelphia, la polizia ha arrestato 2 uomini, sospettati di un tentato attacco contro il palazzo dove è in corso lo scrutinio delle schede arrivate per posta.
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Davvero preoccupante la situazione dell'ordine pubblico, in numerose città del Paese. Con continue manifestazioni, anche sfociate in violenza; e la possibilità, inquietante – vista la capillare diffusione di armi da fuoco -, di scontri fra opposte fazioni. Il Secret Service ha inviato una squadra di rinforzi a Wilmington, in Delaware, per aumentare la protezione attorno a Biden; mentre è stata disposta una no-fly zone sopra la sua abitazione. Tutto ciò lascia presupporre che l'ex vice di Obama sia pronto a tenere il discorso della vittoria già nelle prossime ore. L'auspicio è che questo contribuisca ad un rasserenamento degli animi. Anche se le tensioni che stanno attraversando la società statunitense appaiono davvero forti. Nessuna “valanga blu”, ma una faglia profonda, che separa due americhe: è quanto emerge da questa tornata, che a dispetto dell'impeachment, degli scandali fiscali e delle pesanti critiche per la gestione della pandemia, ha visto un Trump comunque competitivo.
Dalla sua, forse, l'andamento dell'economia prima del ciclone covid. Proprio oggi un segnale significativo di ripresa: la notizia della creazione, in ottobre, di 638.000 posti di lavoro. Suona come una beffa, per il Presidente in carica, al quale – ormai – non resta che la guerriglia a suon di carte bollate. In Georgia, intanto, è stato deciso il riconteggio dei voti.