Professore decapitato: Macron, “Gli islamisti non dormiranno sonni tranquilli”
Francia ancora sotto choc per l'efferato omicidio dell'insegnante che aveva mostrato caricature di Maometto, nel corso di una lezione dedicata alla libertà di espressione. “La paura – afferma il Presidente – passerà sul fronte opposto”
L'attivista islamista Abdelhakim Sefrioui è tra le figure centrali dell'inchiesta sul brutale omicidio di Samuel Paty, 47 anni, sposato e con un bimbo. E' stato proprio l'imam franco-marocchino, infatti, ad inizio ottobre, ad accompagnare il padre di un'allieva della scuola secondaria dove insegnava la vittima, per chiedere provvedimenti contro il professore, che aveva mostrato in classe caricature di Maometto pubblicate in precedenza da Charlie Hebdo. Scelta rivelatasi fatale, perché il padre della studentessa – imparentato con una donna partita per la Siria, per unirsi all'ISIS – ha poi dato il via ad una campagna d'odio, sui social, contro l'insegnante, che sarebbe anche stato oggetto di ripetute minacce, essendo la sua identità ormai rivelata su diverse piattaforme. Tutto ciò fino a venerdì, quando il 18enne ceceno Abdullakh Anzorov – che beneficiava dello status di rifugiato – è passato all'azione, uccidendo e decapitando Paty, prima di essere eliminato dalla Polizia in uno scontro a fuoco. In precedenza pare avesse distribuito denaro a diversi giovani della scuola per ottenere informazioni sul suo obiettivo. E fra le 15 persone poste in stato di fermo in queste ore vi sarebbero anche 4 studenti. In molti si chiedono se questa tragedia si potesse evitare; di certo quanto accaduto ha scosso l'intera Francia, dove si dibatte ora sulla necessità di una regolamentazione dei social network, specie per prevenire la propaganda islamista. Secondo il Ministro dell'Interno contro il professore era stata lanciata una vera e propria fatwa. Verifiche a tappeto, intanto, sulle decine di autori di messaggi inneggianti al killer. “Gli islamisti non dormiranno sonni tranquilli in Francia, la paura passerà sul fronte opposto”, ha tuonato il Presidente Macron. Mercoledì – alla Sorbona – l'omaggio nazionale alla memoria di Paty. Ma già ieri in decine di migliaia avevano risposto all'appello di Charlie Hebdo, radunandosi a Parigi, in Place de la Republique. Manifestazioni anche in altre città, con una forte presenza di insegnanti. Inevitabili, infatti, i timori, dopo l'omicidio del collega. “Dopo quella di stampa – ha detto il Premier francese Castex – nel mirino c'è ora la libertà di insegnare”.