Salta la diga di Nova Kachovka, scambio di accuse Ucraina - Russia
Zelensky, enorme chiazza di petrolio verso il Mar Nero
Grande apprensione per l'attacco alla diga di Nova Kachovka, bacino da 18 milioni di metri cubi, costruita nel 1958, strategica per alimentare la Crimea e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Kiev e Mosca si rimpallano la responsabilità della distruzione dell'impianto che ha provocato l'allagamento di vaste aree e la conseguente evacuazione di migliaia di civili. Zelensky ha accusato la Russia di aver "fatto saltare" deliberatamente la diga, e aggiunge che “il mondo deve reagire”, ma Mosca nega e parla di atto terroristico dell'Ucraina “per fermare le nostre truppe”. "Le Nazioni Unite non hanno accesso a informazioni indipendenti ma - ha detto il segretario generale Guterres - una cosa è chiara: è un'altra devastante conseguenza dell'invasione russa". Convocata una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il cardinale Zuppi, inviato del Papa a Kiev, è stato ricevuto da Zelensky; “Missione utile sulla via della pace”, commenta la Santa Sede. Per Kiev “la formula della pace non può che essere ucraina”.
A causa dell'esplosione della diga di Kakhovka, "si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare. L'evacuazione delle persone dall'area allagata è in corso: quasi ottanta insediamenti sono a rischio": ha reso noto Volodymyr Zelensky sul sito web della presidenza ucraina.
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